L'artista ha realizzato quest'opera nel 2016, con tecnologie che già utilizzava negli anni '70.
I suoni non sono prodotti utilizzando un microprocessore, ma con un oscillatore a transistor e sensore di luce.
Per questo motivo l'altezza della nota prodotta varia con la luminosità dell'ambiente e quindi, con l'andamento del' illuminazione nel corso della giornata.
La struttura in tondino di ottone ha una geometria più rigorosa rispetto alle opere degli anni '70, che erano più libere e caotiche.
La base è dipinta di nero, cosa poco frequente per l'artista, che utilizza prevalentemente la superficie del legno naturale o verniciatura bianco opaco, abrasa
fino a far intravedere il legno.
Le due foglie di quercia che formano le ali, sono state raccolte dall'artista, in un giardino dove ha trascorso la prima infanzia.
Come in altre opere è rappresentato il “personaggio”, ma in questo caso si accinge a spiccare il volo come segno di libertà.
Il contrario quindi, di opere precedenti in cui il personaggio, nel suo volo rimaneva imprigionato ”come nella tela di un ragno”.
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